Mangio sempre. Perché? - Festival Psicologia 2016
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Mangio sempre. Perché?

Postato da Giuseppe Gioseffi on aprile 14, 2016
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a cura del Gruppo di lavoro “Psicologia dell’Alimentazione”

Vi capita di mangiare anche quando non volete? Siete al vostro centesimo tentativo di dieta e, come al solito, sentite il fallimento dietro l’angolo e vi incolpate di non riuscire a resistere al cibo?

La buona notizia è che non è colpa vostra. La cattiva notizia è che non riuscirete ad ottenere dei risultati né nella perdita di peso corporeo né nel suo mantenimento se non imparerete a controllare la “fame emotiva”.
Le scelte alimentari e le quantità di cibo che ingeriamo non dipendono solo dalla nostra volontà, da quanto siamo affamati, da quanto abbiamo deciso di mangiare. La psicologia alimentare sa spiegarci i motivi che sono dietro a questi fallimenti.

Ogni giorno prendiamo più di 200 decisioni in merito al cibo (mangio ancora oppure no? Mangio il pane o i biscotti? Prendo un altro pezzo di formaggio o lascio stare?) Ci sono molte ragioni per le quali mangiamo e la fame è solo una di quelle; piatti troppo grandi, il colore stesso dei piatti ma soprattutto il ruolo delle emozioni nel nostro rapporto con il cibo.

Parliamo di “Comfort Food”, un cibo che una persona mangia per ottenere un conforto psicologico.

Chiediamo al cibo di consolarci, di riempire i nostri vuoti, di darci felicità, di ridurre lo stress. In questi casi la nostra FAME non è una fame biologica derivata da un deficit di energia, ma si tratta di FAME EMOTIVA.

Il Comfort Food, rasserena ma può anche essere fonte di problemi. Quando il consumo non è episodico ma frequente, se non addirittura giornaliero, vissuto come un antidepressivo facilmente accessibile e a basso costo, in altre parole un’automedicazione, favorisce la probabilità di diventare obesi o in sovrappeso.