La salute sessuale - Festival Psicologia 2016
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La salute sessuale

Postato da Giuseppe Gioseffi on aprile 14, 2016
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a cura del Gruppo di lavoro sulla Sessualità

L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la salute sessuale uno stato di benessere fisico, motivo, mentale e sociale legato alla sessualità, non riducibile all’assenza di malattia, disfunzione o infermità. Essa presuppone un approccio positivo e rispettoso alla sessualità e alle relazioni sessuali, così come la possibilità di avere esperienze piacevoli e sicure, libere da coercizioni, discriminazioni e violenza.

In quest’ottica, appare evidente il ruolo centrale assunto dall’interdipendenza tra i due elementi costitutivi dell’individuo: la psiche e il soma, ovvero, tra il mondo affettivo, emozionale, relazionale, mentale e spirituale dell’individuo e la parte fisica, organica, biologica, materiale.

Il corpo, attraverso i sensi, rappresenta il primo vero campo di esperienza, unico referente della presenza dell’individuo, prima ancora che si sviluppino il linguaggio e la comunicazione verbale. Il tatto, l’olfatto, il gusto, la vista, l’udito sono strumenti fondamentali attraverso cui l’individuo, sin dalla nascita, può ricevere segnali e comunicare i propri bisogni primari, imparando così ad esperire e decodificare la realtà che lo circonda.

La centralità dell’esperienza corporea nella strutturazione della conoscenza e nell’organizzazione della personalità è stata riconosciuta e analizzata da diverse discipline secondo diverse prospettive teoriche e di ricerca.

Nel corso della storia della psicologia, il corpo viene riconosciuto, infatti, non soltanto come “elemento” capace di fornire dati oggettivi provenienti dalla realtà esterna, ma acquisisce anche un valore simbolico, divenendo sede di dinamiche motivazionali, produzioni inconsce, desideri e affetti. Il corpo è quindi, al tempo stesso, il mezzo che ci consente di agire nel mondo, di entrare in contatto con gli altri, con la realtà circostante ed elemento fondamentale per lo sviluppo dei processi affettivi e di socializzazione; attraverso esso, e quindi attraverso i sensi, passa infatti il flusso di sentimenti ed emozioni che possiamo sperimentare nella nostra vita.

La pelle, ad esempio, è il primo organo che si sviluppa, e il tatto è il primo senso ad essere attivo. La pelle, membrana sottilissima che separa e mette in contatto l’individuo dall’ambiente circostante, è allo stesso tempo confine e ponte. Già all’interno dell’ambiente uterino veniamo “massaggiati” dal liquido amniotico e, una volta fuori, riceviamo a livello cutaneo una serie innumerevole di delicate e amorevoli stimolazioni fondamentali per il nostro sviluppo emotivo.

Spesso, però, in età adulta, le convenzioni sociali ci chiudono e ci allontanano da questa sensualità naturale. È molto importante quindi recuperare intimità con e attraverso il proprio corpo; solo esplorandolo è possibile scoprire le proprie aree di piacere e guidare il partner alla loro conoscenza. Toccare e farsi toccare è importantissimo perché significa farsi accettare ed accettare che l’altro si avvicini. Da questi presupposti di base, quindi, nasce l’iniziativa pensata dal gruppo di lavoro sulla sessualità, che si prefigge come scopo quello di coinvolgere i partecipanti in un’esperienza corporea, sensoriale e cognitiva che favorisca l’elaborazione e la riflessione su un aspetto cardine della sessualità: il rapporto somato-psichico e, viceversa, quello psico-somatico dell’individuo.